Gli ultimi due bravi della compagnia di Rinaldo Tagliaferro nell’Impero Dosthan sono due fratelli nati e cresciuti nei peggiori bassifondi di Alesia: Giorgio e Silvano Bovari, amici sia di Astolfo e Diomede Salinari che di Luce Selenides. Nonostante non siano gemelli c’è ben poca differenza d’età fra i due, e il loro aspetto è davvero molto simile.

Esperti e letali combattenti di pugnale, Giorgio e Silvano spesso sfruttano la somiglianza fra di loro, adottando sempre lo stesso taglio di barba e capelli: se da giovani (al tempo di una loro avventura oggetto di un racconto) erano entrambi sbarbati e con una lunga chioma, ora portano i capelli corti e la barba.

Oltre che farsi rispettare da chicchessia a colpi di daga,  compreso il Maestro di scherma Astolfo Salinari dalla proverbiale abilità con ogni tipo di arma, i fratelli Bovari sono temibili con la balestra.

“Giorgio… Sapeva come eseguire schivate fulminee, passi meditati, scatti, finte, inviti,
provocazioni, colpi subdoli e difficili da evitare. Insieme a Silvano, aveva
imparato a combattere nei vicoli del porto di Alesia quand’erano ragazzi,
facendo entrambi onore a quella sorta di arte popolaresca fatta di sporchi
trucchi da strada, di assassinio alle spalle e simili amenità nelle quali i ragazzi
del loro gruppo e di gruppi rivali si esercitavano a sorprendersi a vicenda. Poi,
più tardi, grazie al loro amico Astolfo Salinari e a suo cugino Diomede, più
benestanti e un po’ più grandi di loro, si erano perfezionati anche negli
insegnamenti dell’alta scuola di scherma di Alesia, in cui l’uso del pugnale
rappresentava una disciplina importante, tenuta in gran considerazione.
Con la spada non c’era verso di contrastare Astolfo o Diomede, ma con le
armi corte i due fratelli se la giocavano alla pari.”

 

Illustrazioni di E.R.

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