“Lyonel arrivò al bivio e fece cenno alla colonna di fermarsi.

A sinistra c’era Malia; dritto innanzi Petitport; a destra il cammino per Torre Vianan.

Osservò le torri della cittadella marittima, in lontananza.

Alla brezza del mare del Sud garrivano gli stendardi dei Maravoy e del Barone di Petitport. Pareva che gli Imperiali non si fossero ancora impadroniti del borgo.

Pareva.

Scosse la testa e imboccò con decisione la pista verso Occidente. Poco tempo dopo, però, girò a sinistra, su di un largo sentiero di ciottoli che saliva verso un alto colle a picco sul mare. Un paio di curve e poté vedere il muro merlato in cima, che racchiudeva un’altissima torre antica in marmo rosa.

Torre Rosat: la Baronia di Patrici. Un antico monumento trionfale Mitoien divenuto il mastio del borgo fortificato su cui dominava il suo baffuto amico e vassallo.

Lassù, ancora si innalzavano la torre rosa in campo nero e il lupo dei Maravoy.

E per davvero, dato che le truppe Imperiali stavano assediando la roccaforte. Davano la scalata alle mura e tiravano dardi su dardi. Da dentro si rispondeva con olio nero in fiamme e frecce e volontà.

Patrici guardava la scena con uno sguardo pieno di apprensione. Era la sua gente, quella. Lyonel si costrinse a prendere un sentiero che portava in basso, verso la spiaggia bianca nascosta da un promontorio roccioso. Sarebbe stato inutile e pericoloso portare aiuto a Torre Rosat. Dovevano capire che l’unica scelta per loro era la resa.

Illustrazione di Andrea Camaggi

 

 

 

 

 

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