Una volta ripresosi dal trauma e dalle immediate conseguenze della perdita della ricca costa del Continente Meridionale ad opera dei Sarras del deserto e dal periodo di guerre civili che seguono quella sconfitta, l’Impero Mitoien con la nuova dinastia dell’Imperatore Severus I cerca nuove possibilità di espansione. Infatti il bilancio Imperiale senza le imposte che affluivano dalle terre meridionali scricchiola e per mantenerlo in equilibrio occorre trovare nuove fonti di reddito. Gli occhi dell’Impero si rivolgono verso la vasta Isola delle Brine situata a Nord-Ovest di Gallesse, che viene considerata una conquista facile anche se forse non molto remunerativa.

In realtà le campagne militari per la conquista dureranno più di vent’anni e si concluderanno solo nell’anno 2137 dalla Fondazione di Fortia grazie all’intervento del Principe Nembus in persona, il valente figlio dell’Imperatore stesso.

L’assogettamento dell’Isola delle Brine risulterà infatti molto difficile a causa della resistenza fiera e accanita delle tribù locali (di etnia non dissimile dai Gallessani, che però ormai da secoli erano stati assimilati alla cultura Imperiale).

Infatti i guerrieri dell’Isola delle Brine, guidati dai loro nobili e sacerdoti, rendono la vita difficile agli invasori Imperiali sia affrontandoli in battaglia (dove però hanno di solito la peggio) sia soprattutto con azioni di guerriglia. Inoltre i difensori possono fare affidamento sul clima freddo e piovoso dell’Isola, sulle tempeste e i ghiacci che la contraddistinguono e sulle vaste, profonde e oscure foreste che la ricoprono. Anche la superstizione gioca il suo ruolo, e le oscure magie di cui i sacerdoti locali si vantano di disporre. Se i legionari provenienti da Malia e dalle Isole non si lasciano intimidire da tali dicerie, quelli di altre origini sono ridotti spesso al terrore, in particolare quelli di Alba e Valbania e i Gallessani, che conservano vaghi ricordi di miti e leggende simili a quelli in cui gli abitanti locali ancora credono.

L’ultima resistenza viene stroncata quando il figlio dell’Imperatore, Nembus, guida le sue truppe ad espugnare la cittadella segreta dei sacerdoti dell’Isola, sterminandone tutti i capi riuniti in concilio.

L’Impero in seguito fonda sull’Isola delle Brine diverse colonie costiere, ne sfrutta i campi e i pascoli, diffonde la propria cultura fra le classi nobili del luogo e ottiene tributi dalle popolazioni più remote (piuttosto magri per la verità).

Tuttavia l’effetto sul bilancio Imperiale non è quello sperato, anche perché oltre allo sforzo militare necessario alla conquista e alla costruzione di città per i coloni nell’Isola delle Brine la pressione ai confini con i Dosthan non accenna ad attenuarsi e anzi al contrario richiede all’Impero sempre più uomini e mezzi.

Da questo momento in poi l’Impero Mitoien non potrà più permettersi di pianificare altre azioni di espansione e dovrà destinare tutte le sue ormai scarse risorse alla difesa di Gallesse contro i barbari, e in diverse occasioni perfino respingere attacchi rivolti verso Malia.

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